L’incontro tra Lao Tzu e Confucio
Confucio si recò presso la biblioteca reale di cui Lao Tzu era responsabile, per depositare e discutere sui suoi manoscritti ma Lao Tzu si spazientì non condividendo ciò che era scritto. In seguito si rincontrarono ma Lao Tzu gli disse : “Fai sparire il tuo umore arrogante e tutte queste smanie, quell’aria da sufficienza e questo zelo invadente: tutto ciò è di peso alla tua persona. Questo è tutto”.
Confucio se ne andò e riferì tutto ai suoi discepoli : “Ho conosciuto tutti gli animali, volatili, pesci, quadrupedi e ne ho compreso il comportamento ma il dragone quello non sono riuscito a conoscerlo. Si innalza in cielo tra le nuvole e il vento. Però oggi ho visto Lao Tzu: è tale quale il dragone.
Quando i due si conobbero Confucio aveva 51 anni e confidò a Lao Tzu di non aver capito il Tao, malgrado anni di studio.
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Allora Lao Tzu gli rispose : “Evidentemente il Tao non si impara grazie agli strumenti, altrimenti fratelli e sorelle se lo insegnerebbero a vicenda! Se all’interno di te stesso, nel tuo centro più profondo, tu non hai una guida e e non hai intenzione di fermarti a quel punto, esteriormente la tua condotta non potrà essere corretta. Quel che è esteriore sia quel che è interiore. Colui che segue l’esterno, l’esteriorità, non ha una guida interiore in sé”.
Poi aggiunse : “La Verità ultima è una; essa agisce spontaneamente, senza bisogno che intervenga la Coscienza dell’uomo; il Pensiero non può arrivarci, perché esso costringe l’uomo al dualismo e non la si può raggiungere che lasciandola operare naturalmente”.