Home » Filosofie Orientali » Chi era Confucio ?

Chi era Confucio ?

Vita e Filosofia di Confucio, primo Maestro della tradizione cinese.

Il suo pensiero era opposto a quello di un altro importante filosofo, Lao Tzu. Confucio credeva nella partecipazione attiva dell’uomo nell’importanza di un comportamento individuale secondo morale per agire in base allo “Jen” cioè per l’umanità (“Non fate agli altri quello che non vorreste fosse fatto a voi”).

Se vuoi approfondire l’articolo clicca  qui : Chi era Lao Tzu ?

Per ulteriori approfondimenti clicca qui : Cos’é il Taoismo ? Caratteristiche e principi

Confucio o K’ung-Fu-Tzu o Maestro Kong, nacque nel 551 a.C. a Qufu, nello Stato di Lu, (ora provincia di Shandong), da una famiglia nobile ma impoverita.  Suo padre Shuliang He, sessantacinquenne, sposò in seconde nozze, una ragazza di quindici anni, Yan Zhengzai; questa unione venne considerata illecita.  Suo padre morì quando Confucio aveva solo 3 anni; venne cresciuto dalla madre che gli garantì un’istruzione nonostante la povertà.

Confucio visse in Cina nel “Periodo delle Primavere e degli Autunni” (477-781 a.C.), caratterizzato da anarchia, corruzione, guerre tra Stati Feudali che si trascinò nell’epoca successiva il “Periodo dei Regni Combattenti (221-453 a.C.), nell’antica Cina feudale e che terminò con l’unificazione della Cina, diretta da un sovrano.

Crescendo Confucio fece parte della classe emergente Shi, appartenente alla vecchia nobiltà ma allo stesso tempo anche alla gente comune che voleva raggiungere posizioni elevate. Condusse una vita moderata e appartata preferendo la campagna alla città.

Insegnò senza pretendere compensi e per tale motivo attrasse molti discepoli, infastidendo i potenti che lo emarginarono compresa la sua scuola, tanto che rischiò la vita e dovette fuggire.

Ripiegò su umili mestieri e si occupò di amministrare negozi e bestiame.  Dopo i 50 anni Confucio divenne Ministro della Giustizia del Duca di Lu.  Fu poi costretto a dimettersi e a esiliare.  In seguito viaggiò negli Stati di Wei e di Song, lavorando da Governanti come Consigliere.

Il ritorno di Confucio

Tornò nello Stato di Lu, dove trascorse gli ultimi anni, dedicandosi allo studio e insegnamento dei suoi discepoli, i quali in seguito fecero carriera.  Anche se lui apparteneva alla piccola nobiltà, Insegnò senza distinzione di classe sociale o reddito ed è per questo che venne chiamato “Primo Maestro della tradizione cinese”.

Tra i dolori affettivi che dovette subire ci furono la perdita di suo figlio Li e del suo allievo prediletto Yan Hui.

Scuole Confucioniane e Confucianesimo

Dopo la morte di Confucio, che avvenne nel 479 a.C., nacquero le Scuole Confucioniane, anche grazie ad un suo discepolo Mencio o Meng-Tzi.  Ebbe molti discepoli e i suoi insegnamenti destarono interesse presso studiosi e pensatori, che approfondirono e diedero vita al “Confucianesimo” quello che sarebbe divenuto una delle principali Scuole Filosofiche cinesi, insieme al Buddismo Zen, Taoismo e Legismo.

I suoi insegnamenti si diffusero in Corea, Giappone e Vietnam.  In Europa arrivarono nel XVII sec. grazie a missionari gesuiti che vissero in Cina.  Il gesuita Prospero Intercetta fu il primo italiano che tradusse in latino e pubblicò (verso il 1659), “Gli appunti di Confucio”, relativi allo studio dei Quattro Libri.

Gli insegnamenti di Confucio

Confucio ebbe quindi una concezione etica dell’uomo, in quanto tentò di dare indicazioni a quale fosse il miglior modo per vivere, tenendo in considerazione anche aspetti importanti della natura umana. 

Erano principi caratterizzati da :

  1. Etica individuale e sociale che doveva essere basata su un senso di rettitudine e giustizia;
  2. Armonia nelle relazioni sociali che vennero codificate con precise norme etiche e rituali;
  3. Lealtà ed empatia verso il prossimo;
  4. Apprendimento inteso come percorso di riflessione, studio, anche dei testi antichi e messa in pratica delle conoscenze, al fine di auto-migliorarsi e migliorare la comunità.  Voleva formare uomini virtuosi “junzi”, un termine che indicava nobiltà di sangue ma che Confucio trasformò in sinonimo di nobiltà d’animo.

Il suo insegnamento fu centrato sugli esempi da seguire, come gli ideali di virtù e corretta condotta proposti anche dai grandi re e saggi del passato.  Secondo Confucio un sovrano si doveva attenere a questi comportamenti per riuscire a condurre e a essere seguito dai popoli. Per Confucio i sovrani dovevano succedersi al trono non per parentela ma in base alla loro statura morale (Mandato del Cielo).

Durante la Dinastia Han il suo pensiero venne tenuto molto in considerazione.  In particolare durante il Regno dell’Imperatore Wu, lo Studio dei Classici si diffuse anche grazie a due suoi allievi, Mencio e Mozi.

I precetti e i testi del Confucianesimo divennero fondamento ideologico ed influenzarono la società cinese ed intere generazioni.  Fu anche grazie a suo nipote Zi Si e ai suoi discepoli che gli insegnamenti, i precetti e i testi del Confucianesimo, si diffusero e divennero fondamento ideologico di intere generazioni, influenzando l’intera società cinese.  Dopo alcuni secoli Confucio venne divinizzato.

Gli insegnamenti inizialmente tramandati oralmente vennero poi scritti dai suoi primi discepoli, come Mencio, fino a formare il libro “I Dialoghi di Confucio”,  (III sec. a.C.).

Altri testi sono :  “Cinque Classici”  =>  Libro dei mutamenti – Classico dei versi – Classico dei documenti – Libro dei Riti – Annali delle primavere e degli autunni);  “I Quattro Libri ”  => Il grande studio – Il giusto di mezzo – Dialoghi – Il Mencio.

Curiosità sull’albero genealogico di Confucio

Nel 2015 si è arrivati alla 83sima generazione dopo Confucio.  A tutt’oggi vivono i suoi discendenti a :  Qufu sua città natale, presso altre provincie cinesi, a Taiwan, fino ad arrivare alla Corea del sud.

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *